Il progetto è ispirato a una serie di vicende di cronaca relative alle navi che scaricano rifiuti tossici nel Mediterraneo, ed è frutto di una ricerca che l’artista conduce da diversi anni. “Sono decine le navi mercantili, affondate o naufragate misteriosamente durante gli ultimi trent’anni nel mare Mediterraneo: dalla Aso andata a picco nel 1979 vicino Locri in Calabria, alla Rigel affondata al largo di Reggio Calabria nel 1987, alla Marco Polo inabissata nel Canale di Sicilia nel 1993, oltre a decine di incidenti avvenuti in anni più recenti, le navi sarebbero state usate per sbarazzarsi di tonnellate di rifiuti tossici, chimici e radioattivi“ spiega Nacciarriti, che è stato ispirato ad occuparsi di questo spinoso argomento dopo la lettura del libro di Riccardo Bocca “Le navi della vergogna”, che svela inquietanti connessioni tra il traffico di rifiuti tossici, le organizzazioni criminali internazionali e l’aumento di tumori e altre gravi malattie nelle zone dove le navi vengono fatte affondare o si sono incidentalmente spiaggiate. La mostra segna un percorso di indagine tra il Loggiato, che ospita immagini relative alla nave Jolly Rosso, e il Suffragio, in una costante tensione tra cronaca, informazione e interpretazione, attraverso opere di carattere installativo, realizzate con materiali diversi, che vanno dall’acqua al marmo, dai frammenti audio al video. La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale, con testi di Ludovico Pratesi e Riccardo Bocca, una conversazione informale con Gianfranco Posa, Presidente del Comitato Civico Natale De Grazia, oltre ad un’intervista con l’artista di Ludovico Pratesi.