Il progetto dei Alice Schivardi propone una riflessione sulla natura della famiglia nella società attuale, attraverso un confronto tra nuclei familiari diversi per etnia, ceto sociale e religione.
Con ognuno di essi ha avviato un rapporto che l’ha portata ad essere accettata come una componente dell’unità familiare. E l’accettazione è sancita dallo scatto fotografico in cui Alice è vestita, truccata e trasformata in una di loro.
Il processo di relazione e di mimesi con le diverse realtà è il filo conduttore del progetto che vede l’artista trasformarsi a seconda del gruppo famigliare che la accoglie. Ogni volta un mondo a sé, fatto di tradizioni, modi di dire, dialetti e fedi ed è stupefacente constatare come Alice riesca ad entrare nel tessuto relazionale in maniera totalmente empatica.
Il punto di partenza della ricerca della Schivardi è sempre la realtà e il materiale umano ovvero la sua storia personale, i suoi incontri, le sue relazioni, raccontati e interpretati attraverso diversi medium, non solo la fotografia, ma anche ricamo, video e audio.
La mostra comincia sulla parete principale del Loggiato, con una serie di disegni a ricamo che costituiscono una mappatura delle emozioni vissute dall’artista in occasione degli incontri con le diverse famiglie. Nell’ex chiesa del Suffragio, si prosegue con una quadreria composta da una ventina di ritratti fotografici di dimensioni e formati differenti a seconda delle diverse provenienze culturali e identitarie delle famiglie .
Per l’occasione verrà pubblicato un catalogo, edito da Silvana Editoriale, con un testo inedito di Roberto Saviano, i testi dei curatori e un’intervista all’artista. Il catalogo che sarà presentato a novembre è stato realizzato grazie al generoso sostegno di Corrado e Giovanna Passera.