ALESSANDRO VICARIO

Frammenti domestici tra memoria e oblio

21 gennaio – 19 febbraio 2006

a cura di Gigliola Foschi

Protagonista di questa mostra è la casa, ricettacolo di memorie e affetti, riverbero dell’anima dei suoi abitanti anche quando costoro se ne sono andati. Ispirandosi a queste considerazioni Alessandro Vicario fotografa due abitazioni ormai pressoche’ spoglie perche’ private della persona che vi viveva: la nonna, di recente scomparsa, con cui l’autore ha trascorso parte della sua vita. Egli entra in queste case prossime a cambiare definitivamente aspetto e le osserva come un corpo che reca ancora incise le tracce del vissuto della nonna amata. Su una parete dipinta di celestino scorge l’impronta di un quadro che e’ stato appena tolto, sulla porta d’ingresso nota che il tempo ha quasi stampato nel legno il cognome della nonna… Mosso dal desiderio di fissare ogni ricordo, realizza piu’ di cinquanta immagini simili a frammenti visivi, dove ogni cosa viene ripresa in modo frontale e rigoroso, conservandone le stesse dimensioni. Espressione di una moderna pietas e nate da una sincera urgenza emotiva, le sue immagini trasformano ogni elemento di queste case (le pareti, i resti dei vecchi mobili, i pavimenti di graniglia…) in presenze “emozionali” che superano l’aspetto autobiografico. Esse ci invitano infatti a immaginare chi puo’ aver abitato quei luoghi e a ridare un senso alle piccole cose che ci circondano, ma soprattutto si propongono come una riflessione sulla memoria e gli affetti, sul tempo che si deposita tra le pareti domestiche e dentro di noi. Grazie poi a un allestimento espositivo che evoca in modo essenziale le stanze delle due case riprese dall’autore, la mostra Frammenti domestici tra memoria e oblio si propone come un percorso dove lo spettatore, a partire dalle fotografie esposte, e’ invitato a immaginare gli interni fotografati e a compiere un viaggio nel tempo della memoria.