MICHELE ALBERTO SERENI

La dilatazione del tempo

1 dicembre 2013 – 23 febbraio 2014

a cura di Ludovico Pratesi

Fondazione Pescheria-Centro Arti Visive è lieta di annunciare la mostra fotografica di Michele Alberto Sereni (Pesaro, 1958) che presenta per gli spazi del loggiato un progetto dal titolo La dilatazione del tempo. Michele Alberto Sereni ripercorre le otto mostre realizzate in Pescheria e da lui documentate attraverso uno sguardo nuovo e appassionato, capace di leggere il rapporto tra l’artista in mostra e le sue opere, ben oltre la semplice documentazione fotografica.

Attraverso una rielaborazione personale, Michele Alberto Sereni espone il suo archivio personale di ricordi, attraverso cui è possibile leggere il rapporto che il fotografo è riuscito ad instaurare nel tempo con gli artisti da lui immortalati. Attraverso foto di backstage e ritratti, Michele Alberto Sereni vuole rendere omaggio agli artisti, allo spazio e ai suoi spettatori, quest’ultimi interpretati dal fotografo come una sorta di linea d’orizzonte, in grado di fare da collante tra la Pescheria, gli artisti e il fotografo. La mostra si compone come fosse una lunga galleria d’immagini, in cui è possibile rintracciare la dimensione laboratoriale da un lato, tipica dello studio fotografico, e le grandi immagini d’autore dall’altro, in grado queste ultime di raccontare in modo poetico il rapporto tra l’artista e la mostra, tra le opere e lo spazio. A partire dalla mostra di Luigi Carboni – e a seguire quelle di Paolo Icaro, Marco Neri, Sergio Breviario, Luigi Ontani, Giovanni Ozzola, Eliseo Mattiacci – per giungere all’ultima di Giovanni Termini, il fotografo pesarese traccia attraverso uno sguardo del tutto personale un racconto di ricordi fatto per immagini, una memoria privata che diviene narrazione puntuale e aperta al pubblico che, da sempre, visita la Pescheria.

La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale, contenente le immagini delle opere esposte, un’intervista con Ludovico Pratesi ed un saggio di Angela Madesani.

Foto di Michele Alberto Sereni